Diamo il benvenuto in Famiglie in Rete alla nostra quindicesima associazione, che rappresenterà anche il nostro quinto gruppo tematico, dedicato al Disturbo Bipolare!
Qui sotto la presentazione della Presidente di AIBP e alcune testimonianze dei soci.
Salve a tutti, sono Chiara Cattaneo, Presidentessa dell'Associazione Italiana Bipolari (AIBP), nata con grande entusiasmo nel maggio del 2023. È con gioia e gratitudine che vi do il benvenuto in questo spazio dedicato alla sensibilizzazione e alla tutela delle persone affette da disturbo bipolare e ai loro cari.
La nostra associazione è nata con l'obiettivo principale di offrire supporto e solidarietà a coloro che affrontano quotidianamente il disturbo bipolare e alle loro famiglie e amici. Nonostante la nostra associazione sia nata da poco, siamo già fieri di offrire numerosi servizi che mirano a migliorare la qualità della vita dei nostri utenti.
• Uno dei nostri punti di forza è il nostro sito web, ricco di informazioni dettagliate sul disturbo bipolare e su come gestirlo al meglio. Inoltre, tramite il nostro sito, è possibile prenotare una vasta gamma di servizi completamente gratuiti.
• Tra i nostri servizi principali ci sono i gruppi di supporto, gestiti da volontari preparati e motivati, che offrono un sostegno empatico e concreto sia alle persone affette da disturbo bipolare che ai loro familiari.
• Organizziamo inoltre sessioni di seminari condotte da professionisti della salute mentale, quali psichiatri e psicoterapeuti, i quali condividono con generosità la loro competenza ed esperienza. Registriamo integralmente tali incontri in modo che siano accessibili a tutti, sia attraverso il nostro sito web che tramite il canale YouTube dell'Associazione.
• Offriamo anche il "Salotto Bipolare", uno spazio informale dove poter condividere esperienze, confrontarsi e sentirsi accolti in un ambiente accogliente e inclusivo.
Il nostro gruppo accoglie chiunque sia interessato al tema, offrendo un luogo di incontro e supporto per chi vive in prima persona questa realtà, come madri, padri, fratelli e compagni. Siamo una comunità unita e solidale, pronta ad affrontare insieme le sfide che il disturbo bipolare può presentare.
Vi invito a esplorare il nostro sito (www.aibp.it) e a unirvi a noi in questa importante missione di sensibilizzazione e supporto per coloro che vivono con il disturbo bipolare. Grazie per il vostro interesse e il vostro sostegno.
Un caloroso saluto,
Chiara Cattaneo
Presidentessa AIBP
"Essere volontaria per l'Associazione Italiana Bipolari è stata un'esperienza profondamente significativa per me, poiché sono la sorella di una persona affetta da disturbo bipolare. Questa esperienza mi ha permesso di avvicinarmi a una realtà complessa e spesso misconosciuta, ma soprattutto mi ha dato l'opportunità di mettermi al servizio di una causa che tocca da vicino la mia vita familiare.
Ogni incontro con altre famiglie e persone colpite da questa condizione è stato un momento di scambio autentico e di crescita personale. Ho imparato a comprendere meglio le sfide quotidiane che affrontano le persone affette da disturbo bipolare e le loro famiglie, ma soprattutto ho imparato l'importanza di offrire sostegno, comprensione e accettazione in un percorso spesso difficile e pieno di alti e bassi.
Essere volontaria in questa associazione mi ha anche permesso di trasformare la mia esperienza personale in qualcosa di positivo, contribuendo con il mio tempo e le mie energie a promuovere la sensibilizzazione e a fornire sostegno a chi ne ha bisogno. È stato un percorso che mi ha arricchita profondamente, mi ha resa più consapevole e mi ha dato la possibilità di offrire un abbraccio virtuale a chi ne aveva bisogno. Il percorso di formazione è stato efficace e ben strutturato mettendoci alla prova sin da subito.”
CM
"La mia testimonianza sul disturbo bipolare è la testimonianza di una persona che ha visto la sua vita trasformarsi e cadere nelle tenebre più buie all’età di 37 anni dopo aver vissuto una vita normalissima. Una famiglia, una moglie e un figlio, tutto andava bene fino ai primi attacchi d’ansia e poi quelli di panico, fino alla prima disperazione, e a un maldestro tentato suicidio, che si è trasformato nel mio primo ricovero in spdc. Questo ha scatenato in me una mania di grandezza tanto da lasciare figlio e famiglia e cadere nella tossico dipendenza. Ho passato due anni nella disperazione con unico scopo “uccidermi di cocaina”. Sono seguiti tanti altri ricoveri in questi due anni, compreso un T.S.O e due volte in una clinica per disintossicarmi. Posso dire di essere stato graziato dall’amore che mi circondava e che mi ha dato dapprima la forza per uscire dal mostro della dipendenza, e poi prendere consapevolezza con l’altro mostro: il disturbo bipolare. Conoscere il disturbo è l’unica soluzione per una vita migliore, non bella, non più perfetta, ma più impari a conoscere i tuoi limiti e più impari a convivere con il disturbo. Ci frammentiamo molto più facilmente, ma più ci frammentiamo e più impariamo a frammentarci di meno. Questa è la mia testimonianza, una persona con il suo disturbo, ma sempre una persona con il suo carattere, i suoi pregi e i suoi difetti come tutte le altre persone che possono frammentarsi anche senza il disturbo bipolare. Nella mia esperienza è stato fondamentale conoscere persone che come me lottavano con il disturbo. Il gruppo di supporto AIBP mi ha aiutato molto facendomi capire che non sono solo. Sapere che quando voglio ho qualcuno che mi ascolta senza giudicare, che mi posso confortare con persone che come me si portano sulle spalle un bagaglio di sofferenza, e che possiamo darci supporto a vicenda mi ha aiutato veramente molto."
BB
“Sono una TERP e la mia esperienza con il disturbo bipolare nasce per professione. Lavorando i manuali diventano persone e mi sono ritrovata presto coinvolta da molto vicino nella ferocia di questa diagnosi, che travolge la vita di chi la riceve e certamente anche dei cari.
Per la mia esperienza quando in una famiglia arriva un disturbo mentale, è come se in un primo momento nella macchina della vita guidasse la malattia e le persone fossero sedute sul sedile del passeggero. Il mio lavoro non è prescrivere farmaci (che servono!!) ma è fare tutto quello che serve per aiutare le persone a tornare a guidare, rimettendo sul sedile del passeggero il disturbo mentale, trasformandolo in una cosa di cui tener conto, di cui aver cura, che è lì, ma di cui dobbiamo ricordarci solo per fare quello che serve per tenerlo silenzioso.
Il mio lavoro non è dietro una scrivania, ma è vicino alle persone, è nelle loro stanze con le tapparelle giù, è nelle cucine ribaltate dalla paura e dalla rabbia, è a casa dei famigliari stremati, è dentro la vita della gente che non si riconosce più. Negli anni ho conosciuto tante persone, tra cui tante bipolari, che mi hanno molto coinvolto e con le quali abbiamo vinto tante battaglie che sembravano impossibili. Ho promesso loro che avremmo donato la nostra esperienza e che non avremmo fatto finire mai la bellezza delle nostre vittorie e così ho deciso di unirmi ad AIBP, non come professionista, ma come persona al servizio di altre persone per mantenere la promessa: ricordare a chi non ci crede più che con Disturbo Bipolare si può convivere e per dare ai famigliari uno spazio in cui possano esistere, perché troppo spesso vivono il loro enorme dolore nell'ombra del proprio caro, ma il dolore dei famigliari ha assolutamente pari dignità e valore. Di AIBP mi è piaciuto che desse anche questa possibilità, che è una cosa a cui non si pensa mai abbastanza.”
AM